La grande mistica lucchese, nata nel 1878 e morta a soli venticinque anni nel 1903, vedeva la Madonna, Gesù, il suo angelo custode e San Gabriele dell’Addolorata.
Ogni giovedì le comparivano le stimmate, che sparivano la sera del venerdì.
Quinta dei sette figli di un farmacista, la morte del padre lasciò lei e la famiglia in miseria.Era ancora piccola quando le mancò anche la madre, morta di tubercolosi.
La sua totale dedizione a Dio, manifestatasi in lei fin dall'infanzia, provocava motteggi e derisioni in casa. Spessissimo malata e data per spacciata dai medici, Gemma si sentiva pure qualificare da «isterica» dagli stessi. L’ 8 giugno 1899, di sera Gemma percepisce in maniera più straordinaria del solito un dolore straziante dei suoi peccati. Immediatamente dopo cadde in estasi e si trovò di fronte a Maria che le disse che Gesù, proprio perché l’amava tanto, voleva farle una grazia speciale.
Apparve Gesù con tutte le ferite aperte dalle quali uscirono fiamme di fuoco che penetrarono le sue mani ed i suoi piedi; si ritrovò in ginocchio per terra grondando sangue dalle piaghe che si erano formate sulle mani e sui piedi.
Quel miracolo delle stigmate si sarebbe poi ripetuto ogni giovedì sera e sarebbe durato fino al pomeriggio del venerdì seguente.
Fu in quel periodo che Gemma conobbe l’anziana Cecilia Giannini, sorella del Cavalier Matteo Giannini nella chiesa della Visitandine.
La signora Cecilia, che conosceva la giovane come la “ragazzina del miracolo” la invitò a casa per farsi raccontare l’ avvenimento. Rimase parecchio colpita da quella giovane, da affezionarsi subito a lei e il rapporto si intensificò grazie a Padre Gaetano che ben conosceva la famiglia Giannini essendo essi soliti ospitare i passionisti durante le loro missioni.
La famiglia Giannini era costituita dal farmacista Matteo Giannini, la moglie, gli undici figli e dalla sorella di Matteo, la signora Cecilia Giannini.
La famiglia traeva la sua agiatezza, oltre all'attività del Cavaliere, anche dalla Cereria che serviva le numerose chiese della zona.
Gemma cominciò a frequentare casa Giannini e tutti cominciarono ad affezionarsi a lei, e poiché in convento non la volevano, sia per la mancanza di dote che per la scarsa salute, fu accolta in una famiglia.
Divenne allora per i Giannini una figlia e sorella che passò con essi gli anni più significativi della sua breve esistenza.
È questo il periodo in cui Gemma Galgani dice di lottare contro il demonio che le lascerebbe sul corpo ferite e contusioni. Gemma era sempre più debole e consumata dalla malattia, le ultime settimane di vita furono terribili per lei.
Non solo la Zia Cecilia, così soprannominata dalla stessa Gemma, ma tutti i membri della famiglia Giannini si dettero da fare per starle vicino.
L’ 11 aprile 1903 ebbe un repentino peggioramento che la condusse alla morte.
I membri della famiglia Giannini e gli amici hanno rimarcato comunemente
nella deposizione durante il processo di beatificazione, il fascino e addirittura la soggezione che suscitava lo sguardo di Gemma, se pur poverissima e orfana è sempre stata circondata da grande rispetto e venerazione da tutti coloro che vivevano o frequentavano casa Giannini.
Una delle figlie dei Giannini, Eufemia, prese poi il velo con il nome di suor Gemma e divenne fondatrice delle Suore di Santa Gemma.
La Cereria M. Giannini nasce alla fine dell’ Ottocento per mano del Cavalier Matteo Giannini, laureatosi in farmacia e chimica,
decise di acquistare la Cereria che da tempo era situata all'interno della cinta muraria della città di Lucca.
La cereria SANTA GEMMA
La prima denominazione fu “Fabbrica di candele a vapore” , ma fu ben presto identificata come “LA CERERIA DI SANTA GEMMA” , dato che la Santa lucchese ebbe un legame profondo con la famiglia Giannini, che la ospitò durante gli ultimi anni della sua vita.
A metà del secolo scorso la sede fu trasferita nel vicino quartiere di S.Marco, in via delle Cornacchie , dove si trova ancora oggi.
Eufemia Giannini - divenne madre Gemma e fondò le Sorelle di Santa Gemma
(2 maggio 1940) Papa Pio XII proclama santa la mistica lucchese definendola stella del suo pontificato